Cinchona succirubra Pav.
 

Descrizione:
Una leggenda narra che nei dintorni di Laxa, in Perù, vi era un lago in cui, a seguito, di un terremoto, erano caduti alcuni grossi alberi che vi vegetavano lungo le rive. L’acqua del lago era così divenuta amara e le belve ammalate vi andavano ad abbeverarsi per guarire. Un indigeno febbricitante che aveva notato questo fatto bevve un po’ di acqua del lago e fu subito risanato; così sembra che la china venne scoperta dagli indigeni del Sud America i quali incominciarono ad usarla come medicamento febbrifugo nascondendo gelosamente questo segreto agli Spagnoli che invasero il Paese.
Nel 1638 un saldato spagnolo si ammalò di febbre ed un indigeno suo amico lo guarì con la polvere di corteccia di china.
Il soldato, scoperto il segreto, cominciò a curare e guarire i suoi compagni d’armi e arrivò a curare anche la contessa di Cinchon moglie del vicerè del Perù. Da allora il rimedio fu noto con il nome di “polvere della contessa” e l’albero fu chiamato Cinchona.
Albero abitualmente coltivato nelle regioni meridionali di Asia, India, Indonesia, regioni centro meridionali dell’Africa e America, raggiunge anche i 30 metri di altezza.

Contiene:
Alcaloidi chinolinici (chinina, chinidina, cinconina, cinconidina).

Azione farmacodinamica:
eupeptica, tonica, antifermentativa, febbrifuga, antimalarica ( azione tossica protoplasmatica ), neurotonica.