Arctostaphylos uva-ursi Sprengel

Descrizione:
L’uva ursina, che pare sia stata importata dall’Asia, fu scoperta nel 1763 dal botanico francese Michel Adanson che la classificò col termine arctostaphilos (arctos = orso, staphilos = uva) in riferimento alla credenza popolare del tempo che la pianta costituisse un alimento per gli orsi. L’uva ursina è stata introdotta in terapia dal medico francese Debout, ma la prima descrizione delle proprietà terapeutiche si deve al Clusio. E’ un arbusto, alto dai 30 ai 40 centimetri, che fiorisce da maggio a giugno sfoggiando fiori rosei e pendenti, riuniti in grappoli. Il frutto è una drupa liscia e di color rosso.

Contiene:
Glucosidi idrochinonici (arbutina e metilarbutina), flavonoidi, allantoina, tannini (sono capaci di inibire gli enzimi responsabili della denaturazione dell’arbutina e svolgono azione protettiva dell’epitelio delle vie urinarie), acidi fenolici, mucillagine, resine.

Azione farmacodinamica:
Antisettica urinaria (infezioni acute e croniche a carico delle alte e basse vie urinarie). Mediante idrolisi enzimatica (arbutasi) arbutina e metilarbutina vengono scisse nell’intestino in idrochinone e metilidrochinone, dotati di notevole potere disinfettante. Questi vengono assorbiti e coniugati arrivando così ai reni dove vengono nuovamente liberati idrochinone e metilidrochinone che vengono eliminati con le urine svolgendo l’azione antisettica. E’ riconosciuta inoltre azione diuretica e astringente