Elenco sostanze

Equiseto arvense L.
 

Descrizione:
Pianta erbacea con fusti ramificati articolati con 6-16 scanalature e foglie piccole comparsa circa 300 milioni di anni fa. Originaria dell’area circumboreale euro-asiatica. Era utilizzata fin dall’antichità per lucidare i legni ed i metalli per la ruvidezza delle sue foglie dovuta alla notevole quantità di silice contenuta.
Le proprietà medicamentose dell’equiseto sono note sin dai tempi di Galeno il quale la citò come pianta amara ed astringente utile nel cicatrizzare le ferite anche gravi e rimedio efficace contro le ulcere intestinali e la dissenteria.

Contiene:
Silice, calcio, potassio, fosforo, fluoro, glucosidi, flavonoidi (isoquercitrina, kaemferolo che manifestano una spiccata azione diuretica e emostatica attraverso l’attivazione del sistema di coagulazione fibrino-piastrinica), saponine steroli, acido ascorbico, acidi fenolici e flavonoidi.
La silice vegetale è maggiormente assorbita dall’organismo; penetrato nell’osteoblasto e nel condroblasto, il silicio contribuisce con il calcio, il magnesio e fosforo, al metabolismo dell’osso, alla sintesi dei mucopolisaccaridi, così come nel fibroblasto contribuisce alla sintesi del collagene ed inoltre, al mantenimento dell’elasticità della parete arteriosa e venosa.

Azione farmacodinamica:
Rimineralizzante soprattutto per il tessuto osseo e annessi cutanei, detossificante e diuretica.
In cosmesi: prevenzione dell'invecchiamento cutaneo e della cellulite, ma anche per tonificare, rassodare, rimineralizzare e purificare la pelle.
Adatto alle pelli mature, alle pelli grasse, alle pelli che hanno perso tono e elasticità e trova spazio anche nella lotta contro la cellulite
e nelle gambe pesanti, inoltre stimola e tonifica il cuoio capelluto e dunque favorisce la crescita dei capelli.
Grazie all'azione astringente, regola la produzione di sebo - trattamento dei capelli grassi.
L'equiseto, infine, grazie alla silice è in grado anche di rinforzare le unghie fragili.